Assodato che almeno per quanto riguarda il campo le distanze dai top club paiono essersi ampiamente ridotte, è fuori dal rettangolo verde di gioco che il Napoli ha ancora molti passi da compiere soprattutto in termini di crescita manageriale, di fatturato e di spessore politico-sportivo.
Negli ultimi giorni la voce di un possibile ingresso di Andrea Abodi quale nuovo amministratore delegato prende sempre più forma: romano, 57 anni, giornalista pubblicista e laureato in Economia e Commercio, il manager capitolino è forse l’unica ventata di novità che ha saputo portare il calcio italiano nell’ultimo decennio.
Già membro del Cda di CONI Servizi e con all’attivo ben due candidature olimpiche ed una Coppa del Mondo di baseball da direttore generale, è alla guida della Lega Serie B che Abodi ha saputo tirare fuori il meglio di sé in questi anni.
Come non ricordare infatti i successi legati alla nascita di piattaforme quali B Futura, dedicata al miglioramento delle condizioni degli stadi italiani e che ha visto già 5 società (Cagliari, Pescara, Avellino, Cittadella e Trapani) accedervi per dotarsi di una casa nuova ed accogliente per i propri tifosi.
Il calcio visto come una vera e propria azienda (anche il progetto B Club va in questa direzione) ma anche come impegno verso il sociale con la fondazione B Solidale e lo spettacolo, con l’intuizione di imitare la Premier League, giocando anche durante il periodo natalizio.
Iniziativa pronta ad essere copiata dalla Lega A, che lo bocciò nel 2013 come nuovo presidente e che adesso si avvia ad un commissariamento inevitabile vista la profonda spaccatura interna. Ma Abodi sa essere un manager anche attento al bilancio: il limite numerico alle rose ed il fair play finanziario sono state sempre iniziative nate dalla Lega B, attestatasi come una delle più importanti in Europa anche dal punto di vista tecnico considerando i tanti calciatori che partiti dalla cadetteria sono ormai in pianta stabile nel giro della Nazionale.
Insomma, stiamo parlando di un autentico top player in ambito manageriale, cosa che ad Aurelio De Laurentiis non è certamente sfuggita considerando l’amicizia personale che lo lega ad Abodi e la scelta di appoggiarlo alle ultime elezioni federali; abilissimo anche dal punto di vista mediatico, sarebbe una figura fondamentale in seno alla società, ridotta in tal senso soltanto alle due fumanti personalità di Sarri e De Laurentiis.
Abodi intanto riflette e valuta le offerte (su tutte quella dell’Istituto per il Credito Sportivo) che gli sono pervenute dopo le dimissioni dalla presidenza della Lega cadetta: dovesse concretizzarsi il tutto, sarebbe per De Laurentiis il primo vero colpo di mercato a parametro zero ma anche una seria risposta allo strapotere juventino anche fuori dal rettangolo verde.
Tralasciando i risvolti dell’inchiesta giudiziaria sui presunti rapporti con la ndrangheta, la Vecchia Signora si appresta a piazzare Beppe Marotta alla presidenza dell’A.di.se (l’associazione dei direttori sportivi) oltre ad avere Evelina Christillin nel consiglio FIFA ed Andrea Agnelli da diversi anni nel board UEFA.
Insomma, ancor prima del calciomercato e forse solo un attimo dopo i rinnovi contrattuali di Mertens, Insigne e Ghoulam, l’acquisizione nei ranghi societari di Andrea Abodi sarebbe la prima mossa concreta da compiere.
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