Cacciatore Re di Napoli. Almeno per una notte.
I partenopei sono ai suoi piedi, ne esaltano le gesta eroiche palesate durante la gara Chievo-Juventus.
Mimare le manette all’arbitro Maresca (ironia della sorte napoletano verace), avrebbe significato avere e dimostrare un coraggio inaudito.
Lo strapotere juventino, i fiumi di sudditanza psicologica che versa la vecchia signora di solito si subiscono in silenzio, non danno adito a nessuna reazione.
Stavolta non è stato così. Cacciatore ha reagito eccome.
E così, Napoli si è inorgoglita, si è sentita trascinata dal difensore clivense, si è sentita presa per mano e portata laddove di solito non si va, perché non si può.
Il tutto accompagnato ovviamente dalle solite e mai più inopportune critiche all’arbitro, che altro non ha fatto che applicare il regolamento, sia in occasione dell’espulsione diretta di Cacciatore che in quella a seguito di una doppia ammonizione nel caso di Bastien.
Napoli non è mai stata così folle, visionaria.
I commenti che circolano in città vanno completamente capovolti: l’arbitro Maresca va totalmente assolto. Ad essere condannati devono essere coloro che oggi godono della stima smisurata di napoletani: Bastien e Cacciatore.
Il primo ha commesso la prima eresia: farsi ammonire due volte nell’arco di due minuti è da calciatore amatoriale.
Il secondo l’ha fatta ancora più grossa: mimare le manette in maniera così plateale a seguito di una normale azione di gioco, in un momento della gara che poteva essere definito in tanti modi tranne che topico, è una storia di ordinaria follia.
L’ennesima gara che non aveva palesato fino a quel momento una Juventus stratosferica viene dirottata su strade in discesa che inevitabilmente hanno portato alla conquista di tre punti.
Stupidità? Malafede? Non lo sappiamo. Ma dinanzi a certe evidenze crediamo sia giusto quantomeno far nascere il dubbio.
Quello che abbiamo visto ieri sera sul terreno di gioco del Betegodi è amatoriale nella visione più buonista, gravissima e disarmante in quella più maliziosa.
Dunque, anche se indirizzate male, le polemiche stavolta hanno più di un motivo per esistere e persistere. Non sappiamo quanto corpose siano e quanto durino, ma sappiamo che nemmeno il Vigile del Fuoco Maresca da Napoli sarebbe capace di spegnerle.