Ormai è conclamato che Ancelotti ha una gestione dell’organico a di poco diversa dal suo predecessore. Al punto che gira sui social un meme dove il coach paventa a Starace un imminente esordio. Con l’impiego di Malcuit, i tifosi del Napoli, oltre a commuoversi per aver visto finalmente un terzino destro crossare come si deve, hanno visto sfilare sul campo tutti i calciatori attualmente disponibili. Eccezion fatta per i due giovani portieri D’Andrea e Marfella. Il primo è stato convocato quattro volte, il secondo due. Un piccolissimo dettaglio che dimostra come Ancelotti abbia cura anche di due calciatori che probabilmente non esordiranno mai quest’anno.
Il fatto che entro settembre il tecnico azzurro abbia già utilizzato tutti gli effettivi a disposizione pone i presupposti per diverse considerazioni. La prospettiva di arrivare vivi alla spiaggia (cit. Benitez) e di far sentire tutti importanti. Difficilmente, quindi, l’anno prossimo avremo i Giaccherini o i Pavoletti della situazione che sentiranno una cessione come la fine di un incubo. Al massimo, le cose si chiariscono prima e in serenità (leggi Grassi e Inglese).
A proposito di trasferimenti, però, la cosa che ci pare non essere stata sottolineata, è come questo coinvolgimento di tutta la Rosa possa avere un impatto anche sul calciomercato del Napoli. Soprattutto quello invernale. Con Sarri ci eravamo abituati all’idea che un acquisto a gennaio non sarebbe stato un rinforzo per l’immediato bensì, alla meglio, per la stagione successiva. Qualcuno può obiettare che il mercato del Napoli non ha quasi mai portato miglioramenti sostanziali. Ma Ancelotti ci dimostra proprio che si possono vincere le partite anche spazzando via il concetto di “titolarissimi”. E ce lo dimostrò anche l’impiego forzato di Mario Rui nella scorsa stagione.
Il Napoli quindi non è più un gruppo di dodici uomini che possono fare un colpo di Stato, come sosteneva Sarri (disse diciotto, ma ne impiegava dodici-tredici, di fatto), bensì un organico ben assortito, in attesa di arricchirsi dei rientri di Meret, Ghoulam e Younes. Il portiere pensato come titolare, uno dei migliori terzini sinistri al mondo, un ulteriore brevilineo per le opzioni offensive.
Espandere la Rosa e sfruttarne tutti gli effettivi, non vuol dire però non avere delle gerarchie e dei punti di riferimento. Calciatori a cui Ancelotti rinuncerà raramente. Invece che mai, come in passato.
E allora, ecco una prima bozza di come sono mutate codeste gerarchie in questo primo scorcio di stagione, rispetto a quella passata. Trattasi di bozza, appunto, perchè occorre abituarsi all’idea che, col tecnico di Reggiolo, nulla è definitivo e tutto può cambiare. Da un momento all’altro o gradualmente.
Di seguito, il minutaggio stagionale dei calciatori del Napoli fino a questo momento.
- Koulibaly 630
- Allan 541
- Insigne 541
- Hysaj 540
- Zielinski 524
- Mario Rui 523
- Milik 478
- Albiol 450
- Callejon 415
- Ospina 360
- Hamsik 328
- Mertens 283
- Karnezis 270
- Diawara 199
- Maksimovic 196
- Ruiz 180
- Verdi 113
- Rog 92
- Luperto 91
- Malcuit 90
- Ounas 84
Le considerazioni più significative che ci suggeriscono questi dati:
- Finora Koulibaly unico sempre presente. Ma c’è da giurarci che presto anche a lui toccherà sedersi in panchina. Sassuolo o trasferta di Udine, azzardiamo.
- Cinque calciatori superano la soglia dei 500 minuti. Su Hysaj, Mario Rui e Zielinski si può ipotizzare una flessione, in vista di un maggior impiego di Malcuit, Verdi e Ruiz e del rientro di Ghoulam. Chi invece ci sembra destinato a mantenere un alto minutaggio sono Allan ed Insigne. Non a caso, quindi, ne esce fuori una dorsale centrale abbastanza chiara. Koulibaly-Allan-Insigne. Sono questi tre calciatori i perni dell’era Ancelotti. Al netto del fatto che si vincerà anche senza loro in campo.
- Albiol, Callejon, Hamsik e Mertens non sono più irrinunciabili come in passato. E’ presto per dire che il Napoli guarda già oltre. E il minutaggio di Mertens è destinato a crescere, dopo le scorie del Mondiale. Sono calciatori che saranno ancora determinanti quest’anno, ma si ha la sensazione che si vada verso una transizione che porterà molto gradualmente la squadra azzurra a rendersi autonoma da essi, per costruire nuovi calciatori su cui poggerà il Napoli del futuro nel medio termine. Non è un caso che la loro permanenza in estate è da ascrivere ad offerte ritenute insufficienti, più che alla reale volontà di costruire il nuovo progetto attorno a loro. E, forse, non è neanche un caso che sono i giocatori che Sarri temeva di perdere senza adeguato rimpiazzo e che Ancelotti invece rimpiazzerà a poco a poco.
- I gemelli napolacchi Zielinski-Milik, da subentranti di lusso della scorsa gestione, diventano sempre più centrali nell’attuale gestione tecnica.
- Sotto i 200 minuti, spiccano Maksimovic, Ruiz e Verdi. Siamo persuasi dal fatto che le loro presenze aumenteranno sempre più col passare del tempo, in maniera graduale. Parallelamente alla riduzione dei veterani di cui sopra. Vedremo più spesso in campo lo stesso Malcuit, in partite dove si spingerà maggiormente coi terzini e dove, in generale, occorrerà maggiore velocità e qualità sull’out destro. Se e quando aumenterà l’intesa coi colleghi di reparto, allora potrà seriamente sovvertire le gerarchie con Hysaj che, al momento, fornisce maggiori garanzie di copertura.
- Le incognite sono rappresentate da Rog, Diawara ed Ounas. Il primo ha effettivamente un pilastro davanti, Amadou ci dirà quest’anno se è pronto a fare più del compitino, Ounas ha effettivamente folla davanti a se’, considerando anche il rientro di Younes. Ciò che piace a noi e soprattutto a loro, è che è sicuro che le loro opportunità continueranno ad averle. Anche dopo prestazioni non esaltanti come quelle offerte finora.
Nell’ottica delle rotazioni, infine, destano molta curiosità le scelte che Ancelotti effettuerà in vista dei due prossimi big match. Si è portati a pensare che contro la Juventus, uno schieramento verosimile possa essere
Ospina
Hysaj Albiol Koulibaly Rui
Callejon Allan Hamsik Zielinski
Insigne Milik
Forse sarà così. O forse no. Ma siamo certi che non vedremo lo stesso undici iniziale con Juventus e Liverpool. E brancolare nel buio sulla formazione e sulla fisionomia tattica della squadra è davvero una cosa piacevole. E per noi sarà piacevole anche quando, al prossimo passo falso, ce la meneranno su col fatto che si cambia troppo e così non si danno certezze alla squadra e blablabla. Che poi saranno gli stessi che imputavano a Sarri di essere monotematico e quindi prevedibile. Noi, sinceramente, con Sarri ci siamo divertiti. E ci piace tanto Ancelotti. E non è contraddizione. Semplicemente ci piacciono la diversità, il cambiamento e l’evoluzione delle cose.
“Non una, ma più identità”. Ipse dixit.