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Campo

Quanto è bella l’abbondanza?

La prima nel rinnovato S.Paolo (ah quante inutili polemiche) porta in dote i meritati 3 punti e restituisce entusiasmo e buonumore alla banda Ancelotti prima della sfida Champions contro i Reds.

Napoli-Sampdoria è stata una partita vera e combattuta nel primo tempo, molto meno nella ripresa che ha visto una sola squadra in campo.
Nella prima frazione di gioco gli azzurri hanno confermato tutte le speranze e i timori emersi nelle prime due sfide. In attacco belli come il sole, in difesa goffi come il “poeta albratos” di Baudelaire. Meret ci salva due volte e ci permette di chiudere in vantaggio. Nel secondo tempo il Napoli è più compatto e bilanciato, sbaglia meno in fase di costruzione della manovra e complice un evidente calo della Samp e la lectio magistralis di Fabián Ruiz prende il totale controllo della partita.

A tutta birra

Spesso e volentieri, soprattutto dal punto di vista dei ritmi di gioco, sembrava di assistere ancora ad una partita amichevole d’Agosto. D’altronde Napoli – Samp era la sfida tra le squadre che hanno corso meno in questo campionato (99 km di media a partita).
Il Napoli nel secondo tempo ha saputo gestirla senza patemi d’animo ma è evidente che questa squadra deve premere sull’acceleratore in fase attiva perchè non ha ancora la maturitá sufficiente e l’attitudine mentale per gestire un vantaggio risicato per tutta la gara.


Le prestazioni dei singoli

Elmas. Il ragazzo ha brillato per personalità (sua caratteristica migliore a detta di Ancelotti) ed ha lasciato intravedere notevoli sprazzi di talento. Il centrocampista macedone classe ’99 (bene ricordarlo) ha capacitá di inserimento e palla al piede è bellissimo da vedere. Deve migliorare nelle conclusioni (anche nel campionato turco ha segnato poco rispetto ai tiri effettuati) e se vuole essere il perno del centrocampo azzurro deve prestare maggiore attenzione alle chiusure preventive e non (il trequartista avversario spesso lo ha sorpreso tra le linee arrivando alla conclusione).
Vedremo spesso una squadra senza Allan soprattutto nelle partite casalinghe. Il Napoli in questo modo non perde un costruttore di gioco in fase attiva e può sprigionare tutta la sua qualitá, imprevedibilitá e intercambiabilitá di gioco nelle sfide con squadre arroccate in difesa. La parola d’ordine, il mantra, è equilibrio.

Fabián Ruiz a due volti. Impacciato, lento e confusionario nel primo tempo. Zidaneggiante nel secondo. Strappi, controllo totale del centrocampo. Termina la partita con statistiche clamorose e con la sensazione che possa fare molto meglio di così. Inutile ribadire che ci troviamo al cospetto di un giocatore vero.

Fonte: @Calciodatato

Lozano. Il ragazzo messicano ha cambio di passo e vede la porta. Ottimo l’impatto con la partita. Cala nella ripresa dopo le fatiche oltreoceano. La sensazione è che possa essere un’arma letale soprattutto a partita in corso o in ambito europeo con squadre che giocano a viso aperto senza eccessivi timori reverenziali. Si candida fortemente ad un ruolo da protagonista nella sfida con il Liverpool.

Maksimovic. Inizia malissimo prendendo un giallo stupido su un fallo a centrocampo su Quagliarella. Poi si riprende e finisce in crescendo fornendo una prova al di sopra della sufficienza. Ancelotti gli dará fiducia e minuti importanti.

Llorente. Impatto importante nel match. L’assist è un compedio di intelligenza e capacitá di dialogo con i compagni. Non è solo un pennellone da imbeccare con i cross. Il ragazzo di Pamplona a calcio sa giocare. Ha sangue spagnolo nelle vene.


Una Rosa Larga


In linea di massima, questo Napoli è una squadra dalle tante soluzioni tattiche. Ha centrocampisti come Elmas, Fabian e Zielinski che possono cambiare svariate posizioni in partita.
Dal punto di vista offensivo ci sono mille soluzioni e fare la formazione sará un compito arduo. Più verticali ieri con Lozano e Mertens quasi appaiati per potersi lanciare a fionda. Più spesso vedremo una soluzione che prevede un uomo a giocare dietro la classica punta (Milik, Llorente) e si fa sempre più spazio nella mente del tecnico emiliano l’idea di dare minuti importanti a Younes che ha capacitá particolari nello stretto ed esperienza internazionale di livello.

Ora arrivano i temibili Reds e il loro tridente infernale. Vediamo se questa squadra saprá essere pragmatica e duttile fino al punto di cambiare pelle con avversari di questo calibro.

Le luci del S.Paolo sono pronte ad accendersi nella notte delle stelle. La notte dell’urlo Champions in uno stadio dalle grandi occasioni.

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Emigrante d’Irlanda con Napoli nel cuore. Scrittore cronico. Amante di cinema e letteratura.
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