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Carletto: hai fatto 30, fai 31!

L’argomento che ha tenuto banco nelle settimane di sosta del campionato è tornato nuovamente in auge proprio nel momento in cui tutto faceva presagire ad un suo definitivo (o quasi) accantonamento: la questione San Paolo ha riempito a fasi alterne tutti i 15 anni di presidenza De Laurentiis, tra scambio di accuse con sindaci, assessori allo sport, governatori regionali e chi più ne ha più ne metta.

Già, perchè ancora tutti abbiamo in mente le immagini dell’ultima edizione delle Universiadi estive, svoltesi con grande successo proprio nel capoluogo partenopeo, ridonando alla città impianti quantomeno decenti e funzionali, compreso l’impianto di Fuorigrotta, a cui sono stati rifatti bagni, pista di atletica e sediolini: l’inizio di una nuova era, ci azzardammo a titolare non più tardi di due mesi fa parafrasando l’ultimo successo di Lorenzo Jovanotti.

Tutto sembrava filare liscio fino a giovedì 12 settembre quando l’eco di un comunicato stampa dai toni pesanti ed accesi (a firma nientemeno che di Carlo Ancelotti), getta nel panico l’opinione pubblica calcistica, a poche ore da un doppio confronto interno delicato contro Samp e Liverpool. Sul banco degli imputati finiscono Comune, Regione Campania e Commissario Straordinario delle Universiadi, colpevoli a detta del Carletto nazionale “di disprezzare la squadra della città” a causa delle indegne condizioni in cui versavano gli spogliatoi del San Paolo, ancora oggetto di lavori seppur a poche ore dal debutto casalingo stagionale.

Boom! La notizia rimbalza in ogni angolo del globo ed è subito un fluire di dichiarazioni e commenti da parte dei diretti interessati: tralasciando le 24 ore di intermezzo, ci preme soffermarci sul risultato finale che parla di spogliatoi consegnati pienamente funzionali e nei tempi previsti e conditi anche da una vittoria sul campo contro la Samp che riaccende entusiasmo.

Chissà che non sia stata pretattica per distogliere l’attenzione dalle faccende di campo o da quelle di scrivania: per dovere di cronaca ribadiamo che manca ancora la firma della convenzione pluriennale di utilizzo dello stadio da parte della SSC Napoli, a tutt’oggi debitrice nei confronti dell’Amministrazione Comunale per circa 4 milioni di euro.

Di tutta la vicenda resta un gran polverone e un appunto da fare ad Ancelotti che si è successivamente complimentato per le condizioni (reali) in cui versa oggi lo stadio.

A proposito di stadio, tra qualche giorno saranno trascorsi esattamente 6 anni dall’ultima partita della Nazionale a Napoli: oggettivamente troppi per la seconda forza del campionato. Caro mister, con la stessa autorevolezza e vigore , esponiti anche per questa (giusta) causa!

About author

Gianluigi Noviello è laureato in Comunicazione ed è specializzato in Management Olimpico presso la Scuola dello Sport di Coni Servizi. Giornalista pubblicista dal 2007.
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