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Più motivi, meno alibi

Non siamo Samurai. Ma la nostra scelta la difendiamo. Parlare di arbitri e basta concederebbe solo un grandissimo alibi ad una squadra che di alibi ne ha avuti fin troppi.

Responsabilità

La partita di Roma, le molte prestazioni incolori degli uomini di Ancelotti, la media punti nell’anno solare 2019 non devono e non possono essere giustificate parlando di cose che esulano dal rettangolo di gioco. Napoli – Atalanta ci ha fatto arrabbiare e siamo d’accordo ma, giustificare l’andamento degli azzurri parlando solo di fischietti e moviole, ci sembra davvero ridicolo e controproducente.

  • 15 gol subiti in 11 giornate per il Napoli, peggior dato dal 2009
  • Il Napoli dal match con l’Inter di Santo Stefano 2018 ha una media punti in campionato di 1.75: proiezione da 66 punti che non basterebbero per centrare la qualificazione Champions.
  • 11 punti di distacco in 11 partite dalla vetta. Ambizioni scudetto andate a frantumi.
  • Peggior avvio di stagione degli ultimi 9 anni.

I numeri sono impietosi. E, per questa ragione, noi diciamo NO alla barbarie dell’alibi ad ogni costo. Diciamo NO a questa eterna voglia che abbiamo di giustificare le nostre mancanze parlando di elementi esterni. Un discorso che potremmo approfondire dal punto di vista sociologico ma non è certo questa la sede adatta.

Noi de ilPartenopeo.it abbiamo un compito ben preciso: analizzare in maniera attenta tutto ciò che circonda l’universo Napoli e farlo con dovizia di particolari senza ricercare giustificazioni che non fanno altro che rendere più debole un ambiente ed una squadra che spesso e volentieri sfugge dinanzi alle loro responsabilità.

Il Napoli in questo momento è una NON squadra. E non è di certo colpa di Banti o Rocchi se subiamo tanti gol, se Koulibaly sembra il gemello del campione che fu e se senza Allan a centrocampo ci sono più praterie che uomini. Non è colpa del sistema se siamo da 1 anno a questa parte una squadra senza una identità precisa, confusionaria e debole mentalmente. Non è colpa di Nicchi se non siamo riusciti ancora ad avere una continuità e se questo salto di mentalità che ci aspettavamo da Ancelotti non sia mai arrivato e se l’obiettivo stagionale della lotta per lo scudetto è una chimera a Novembre.

Sentire Insigne parlare della partita di Roma e cercare l’alibi del match con l’Atalanta fa capire quanto sia pericoloso concedere alibi a giocatori che non brillano di certo per personalità e, il linguaggio del corpo espresso dai calciatori del Napoli scesi in campo contro la Roma, dice tutto o quasi tutto. Se in testa hanno il concetto che di fatica di Sisifo trattasi, quel masso non inizieranno nemmeno a farlo rotolare e questo, in termini di classifica, potrebbe significare baratro sportivo prima ed economico poi.

Quali le soluzioni? Ancelotti dovrà dimostrare di essere l’allenatore che ci aspettavamo fosse e risollevare questa squadra senza farla crogiolare in deleteri vittimismi. Anche per un pluridecorato allenatore come lui “Gli esami non finiscono mai”.

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Emigrante d’Irlanda con Napoli nel cuore. Scrittore cronico. Amante di cinema e letteratura.
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