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Editoriale

Ammutinamento, la società intervenga subito (che già è tardi)

La cronaca di spogliatoio sovrasta quella del campo. Quello che è successo ieri sera, dopo il match di Champions League tra Napoli e Salisburgo, è qualcosa che non ha precedenti. Pare ci sia stato un duro scontro nello spogliatoio, Ancelotti diserta la conferenza stampa, i giocatori decidono di ribellarsi al diktat della società che li voleva in ritiro fino alla prossima partita di campionato mentre il tecnico e il suo staff rientrano diligentemente a Castelvolturno.

Caos totale insomma. In attesa di notizie, noi auspichiamo che la società intervenga subito per tacitare gli interrogativi (fondati) che si agitano in città da questa mattina e che si poggiano su uno sfondo già incerto, fatto di risultati altalenanti, squadra in campo poco coesa, segnali di distacco tra giocatori, staff tecnico e società. A questo punto le soluzioni in mano a De Laurentiis sono due: mettere una (enorme) pezza a colori, del tipo “i giocatori erano stati autorizzati…”, oppure intervenire in maniera forte e a quel punto accada quel che deve accadere, ma almeno si dimostrerebbe di avere una società che sa quel che fa.

Ancora una volta, ci duole sottolinearlo, avvertiamo l’esigenza di evidenziare due aspetti:

  1. la carenza di un assetto dirigenziale che intervenga in luogo del presidente per fare da collante tra i vari reparti (Giuntoli, dove sei?)
  2. la precarietà della stagione azzurra si riflette tutta nella balorda serata di ieri sera, in campo e fuori: squadra squilibrata e sfortunata; confusione regna sovrana soprattutto nella fase difensiva; scollatura netta tra società, allenatore e squadra.

Le domande che ci poniamo sono le seguenti: le dichiarazioni di Ancelotti contrarie al ritiro erano il termometro della febbre di stanotte? E perché il silenzio stampa? E la separazione tra allenatore e squadra? Possibile che un tecnico esperto come Carletto si faccia sfuggire il controllo di uno spogliatoio in maniera così palese?

L’auspicio è che i giocatori accettino umilmente i diktat societari, anche storcendo il naso, ma lo facciano (anche in nome del privilegio di guadagnare quel che un operaio non percepisce nell’arco di un’intera vita, senza peraltro potersi opporre in tal modo al proprio datore di lavoro), e che la società intervenga. Subito. Perché la notte è già trascorsa. Ed è già tardi.

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Carlo Papa è l'ideatore e il Direttore Responsabile de Il Partenopeo. Docente di diritto e giornalista pubblicista dal 2015
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