Ci chiediamo perché in questa piazza si fatichi a mantenere posizioni equilibrate, sensate e corrispondenti ad una realtà oggettiva.
Sono ore bollenti quelle che si vivono e la città, come spesso accade, è spaccata tra chi è indignato e vorrebbe la testa di Gattuso e chi vede a prescindere il bicchiere mezzo pieno.
E’ la mancanza di onestà intellettuale ci irrita parecchio.
Non è corretto dare la totalità delle colpe a Gennaro Gattuso ed è altrettanto disonesto rendersi ciechi al punto tale da essere ridicoli.
Abbiamo addirittura sentito qualcuno giustificare il momento degli azzurri con l’assenza – tra le altre – di Fabian Ruiz.
Avete capito bene. Il talento cristallino che quest’anno chissà per quale misterioso motivo è sembrata la sua controfigura.
Il fantasma che quest’anno ha collezionato una serie infinite di insufficienze.
Colui il quale quando è uscito di squadra ha fatto esultare i sostenitori azzurri.
Non è giusto per i tifosi e gli amanti di questa squadra illustrare favolette.
Compito della stampa è raccontare.
E i fatti attuali ci dicono di un Napoli brutto assai, senza una identità. Ci narrano di una compagine che è costretta a snaturarsi per non soccombere dinanzi all’Atalanta.
Questo, ripetiamo, non è detto sia tutta colpa di Gattuso.
E’ lui che ha scelto, vero. Ma è sempre lui che ha un quadro della situazione che noi non abbiamo. Di certo, siamo dinanzi a scelte così estreme ed inconsuete che meriterebbero approfondimenti seri.
Assenza a parte e, ripetiamo, a parte quella di Osimhen e Mertens il Napoli non ne ha patite altre di particolarmente penalizzanti, cosa ha ridotto la squadra in queste condizioni pietose?
Cosa ha imploso in maniera palese una squadra che pareva stesse costruendo una identità e al tempo stesso un gioco piacevole?
Cosa ha indotto un processo di auto-provincializzazione così repentino?
Non basta dire che siamo in queste condizioni, lo si vede. Vorremmo anche capire cosa ci ha portato a questo momento.
Ma ritorniamo ai fatti.
raccontano pure che la qualificazione è lì, ad un passo, assolutamente ancora raggiungibili come tutti gli altri obiettivi stagionali.
Per assurdo, numeri alla mano, questa stagione può ancora trasformarsi addirittura in trionfale.
E, se accadesse, noi saremo lì, a gioire con tutti i protagonisti.
Dal carro, noi, non siamo mai scesi, sosterremo sempre questi colori cercando, però, di non disperdere mai gli ingredienti principali del buon giornalismo: l’oggettività e l’onestà intellettuale.
Il Napoli in questo momento non va aiutato, non va criticato. Va raccontato.