Due palmi di mani che afferrano con forza il volante di un’auto allo sbando.
Lo stringono con ardore e restituiscono alla vettura la retta via.
Le mani sono quelle di Antonio Conte.
La vettura è quel Napoli dal motore potente e la carrozzeria ammaccata.
E’ raro accomodarsi per ascoltare la conferenza stampa di apertura di un ritiro pre-campionato ed imbattersi in un tecnico che non lascia spazio, in nessun passaggio, alla critica e alla disapprovazione.
Con il tecnico leccese è accaduto.
Idee chiarissime, fermezza di intenti, carisma e leadership espositiva.
Don Antonio ha sbalordito. Dalle nostre parti diremmo che “ha scassat”.
Lo si ascolta ed i commenti che prendono forma nella nostra mente sono tutti gemelli sostenitori della stessa conclusione:
volevamo sentirci dire esattamente quello.
Innanzitutto perché, dice.
E non è cosa scontata. Siamo reduci da una stagione che ha messo a dura prova le nostre capacità interpretative.
Allorquando – nella migliore delle ipotesi – c’era qualcosa da interpretare.
Antonio spazza via le dolorose e recenti reminiscenze e ci restituisce il piacere dei contenuti.
Non si sottrae a nessuna domanda, le accarezza tutte con la delicatezza necessaria, le sviscera, le cosparge di riflessione e risponde.
Con soddisfazione, con lucidità, con il piacere di farlo.
Il suo è un viaggio.
Attraversa la materia tattica, la gestione della rosa, il mercato, le aspettative.
Ed ogni tappa ci consegna un panorama degno di essere visto.
Poco più di un’ora che ci hanno riempito gli occhi e il cuore.
Poco più di un’ora che ci hanno restituito la facoltà di sognare.
Al punto che anche l’annuncio dell’impettito De Laurentiis, che a chiusura di seduta mattutina ha annunciato al pubblico la sua presenza in serata tra i tifosi, non è più notizia spedire repentinamente in prima pagina.
