Che cosa è la regolarità di un gioco?
Avere regole uguali per tutti? Sicuramente. Allora non ce ne facciamo un cruccio se Juventus-Atalanta è stata rinviata a data da destinarsi, perché il gioco a cui partecipa la S.S.C. Napoli, a prescindere dal rinvio di stasera, non ha mai avuto regole omogenee.
Credete che giocare un campionato con anticipi e posticipi che coinvolgono iniquamente tutte le squadre vuol dire partecipare ad un torneo con regole comuni?
Conoscere già il risultato di una diretta contendente o giocare senza conoscerlo vi sembra equo?
Il campionato di Serie A ormai è uno spezzatino indigesto che ha smarrito completamente l’imparzialità regolamentare.
Bisogna farsene una ragione. La metamorfosi sappiamo tutti a cosa è dovuta, è stato il Dio danaro a volere che fosse così e non dobbiamo lamentarci, non possiamo. Non risulta anche a voi che tra i seguaci dell’innovazione vi siano anche un certo Aurelio De Laurentiis con il nostro amato Napoli?
Il giuoco del calcio oggi è questo, le attuali condizioni di gioco le hanno accettate tutti, partenopei compresi, per cui è inutile affogare in nostalgicismi che non hanno più senso.
Piuttosto un grande senso ce l’ha qualcos’altro, qualcosa che incarna davvero alla perfezione l’imparzialità della competizione: la vera inequità in questo campionato la determinano le avversarie delle contendenti allo scudetto.
E’ davvero inaccettabile continuare ad assistere a squadre che incontrano la Juventus pedissequamente, con l’atteggiamento di chi va in gita ed è già consapevole di aver depositato in casa altrui i tre punti. L’Atalanta stasera avrebbe affrontato i bianconeri con soli sue undicesimi dei consueti titolari, un segnale di resa sportiva che è molto più grave di una bufera di neve.
Intanto, domani sera ad attendere in Napoli a Cagliari non ci sarà Burian, ma l’ennesimo clima infuocato.