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Partenopeismi

Un’altalena di rivendicazioni

Ne sono successe di cose in dieci giorni. Tra Chievo, Milan e Udinese, il Napoli ha ballato tra le nove e le quattro lunghezze dalla vetta, con emozioni a ripetizione. L’uno-due finale col Chievo, la prodezza di Donnarumma su Milik a Milano. Fino a passare da un drammatico -9 all’attuale -4, tutto nella serata di ieri.
Sui social avviene tutto in tempo reale e così come si alternavano i distacchi dalla Juventus, così spuntavano puntualmente i rivendicatori di turno.
E’ stata quasi un’equazione matematica.

Distacco Juventus-Napoli>4
– ADL Pappone (con Verdi, Younes, Politano campioni)
– Sarri vattene
– Giocatori senza cazzimma

Distacco Juventus-Napoli=4
– ADL grande presidente
– Sarri l’anno prossimo al Barcellona
– Jorginho cercato dal Real Madrid

Alcune di queste sono iperboli, altre un po’ meno, purtroppo. Un’ulteriore distinzione va fatta tra la schizofrenia di chi esprimeva con disinvoltura entrambe le posizioni a seconda del distacco e chi, invece, era lesto alla tastiera (o al microfono) ad esprimere le proprie posizioni, non appena il risultato, in quel momento, sembrava dar ragione a determinate opinioni.

Noi ci tiriamo fuori da questo giochino e ne approfittiamo per chiarire, una volta per tutte, le nostre posizioni sui tre attori principali del Napoli Calcio: Presidente, Allenatore, Calciatori.

Presidente
Il primo, nella Storia del Napoli, a garantire continuità nelle competizioni europee e campionati
, tutto sommato, di vertice.
Il tutto, attraverso conti in ordine che sono, a loro volta, il presupposto fondamentale per i campionati di vertice di cui sopra.
Gestione della comunicazione, settore giovanile e strutture non all’altezza, per usare un eufemismo. Organigramma risibile.

Allenatore
Miglior allenatore di campo della Storia del Napoli. Ha mostrato un Calcio mai visto qui, al netto di Maradona. Un pedagogo.
Rotazioni e comunicazione arcaiche, da terza categoria.

Calciatori
I calciatori fanno quello che possono. C’era chi sarebbe potuto andare altrove a guadagnare molto di più. E’ impensabile ipotizzare qualsiasi mancanza d’impegno.
Se Insigne non sbagliasse determinate cose, sarebbe Messi. Se Koulibaly non avesse dei cali, sarebbe Thuram. Se Reina non commettesse errori, di tanto in tanto, sarebbe andato al Real invece che a un Milan qualsiasi.

Tutti questi aspetti vanno a comporre il quadro reale, che è quello di un Napoli sovradimensionato rispetto alle proprie capacità economiche e tecniche. E questo è merito di tutte le tre componenti esaminate. Al di la’ come andrà a Torino e di come andrà questo campionato, ciascuno di questi attori avrà fatto qualcosa di straordinario. A dispetto dei vari “fallimenti” sbandierati a destra e a manca.  Analogamente, se il sogno dovesse realizzarsi, ci troveremo di fronte a degli eroi sì, ma come tutti gli eroi, anche i nostri non sono esenti da limiti e lacune.

About author

Fabio Cotone è regista teatrale. Appassionato di scienze umane.
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