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Partenopeismi

Sul ciglio della strada

Ci costa tanta fatica, lo ammettiamo. Ma ora é arrivato il momento di archiviare la gioia di Torino.

Con lo stacco di Koulibaly nel cuore e le lacrime di commozione negli occhi, dobbiamo fare un grande processo di astrazione ed analizzare in maniera lucida e razionale la situazione.

La nostra non é affatto una provocazione: Sarri é chiamato ad una impresa ancor piú grande di quella di Torino.

Ora viene il difficile.

Direte, ma come? Batti i bianconeri allo Juventus Stadium dopo aver sempre perso, non concedi loro nemmeno un tiro in porta (cosa mai successa nei loro 7 anni di storia) e parli di difficile che deve ancora arrivare?

Sí, perché ora bisogna evitare che la benzina diventi fuoco, che l’entusiasmo diventi pressione insostenibile, che l’attesa diventi disillusione.

Il messaggio da lanciare é chiaro. Noi non siamo ancora padroni del nostro destino. Lo Scudetto non dipende da noi ed é giusto che la piazza ne sia consapevole.

Il titolo non arriverà, quindi, per diritto divino in quanto abbiamo espugnato Torino ma sarà il frutto di qualche loro inciampo e di una concentrazione veemente da parte nostra con conseguente filotto di vittorie. Una volontà ferrea che non dovrà essere scalfita da loro eventuali successi. Sará una battaglia di nervi e noi dobbiamo farci trovare pronti a rispondere colpo su colpo.

Testa bassa e giochiamole tutte con lo stesso ardore mostrato a Torino, la stessa compattezza difensiva. La stessa voglia di imbastire azioni importanti. Lo stesso spirito di squadra. Giochiamola con il petto gonfio di orgoglio e il sarrismo che sgorga da ogni singola giocata. Perché questo é il nostro marchio di fabbrica. Il modello che esportiamo in ogni nazione.

Abbiamo mostrato di essere grandi. Ora bisogna divenire giganti.

L’impresa é titanica perché stavolta fare il nostro dovere potrebbe non bastare. Ma non farlo potrebbe darci il piú grande rimpianto della nostra storia calcistica.

Diceva Stephen Hawking: “Ho notato che anche le persone che affermano che non possiamo fare nulla per cambiare il destino e che tutto sia scritto si guardano attorno prima di attraversare la strada”.

Quindi, in summa sintesi. Padroni del nostro destino no. Ma guai ad attraversare la strada con occhi sognanti. Guardiamoci attorno e attraversiamola in sicurezza. Aspetteremo il nostro nemico sull’altro ciglio della strada. 

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Emigrante d’Irlanda con Napoli nel cuore. Scrittore cronico. Amante di cinema e letteratura.
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