Fa tanta rabbia. Inutile girarci attorno.
Un talento cristallino come Piotr Zielinski é l’espressione vivente del famoso detto: “Dare il pane a chi non ha i denti” e per dentatura intendiamo, ovviamente, la personalitá e il carattere per spiccare il volo.
“Piotr é un fenomeno ma non lo sa“, sembra un commento da pagine satiriche ed invece é l’esatta descrizione del centrocampista polacco, giocatore che ha tutti i mezzi per essere protagonista nel panorama mondiale ma che in questo momento é relegato ad una poco edificante etichetta di “eterna promessa incompiuta”.
Eppure il suo inizio stagione aveva lasciato presagire lampi e tuoni. Affrancato dall’incombenza di dover subentrare a capitan Hamsik, Zielinski aveva deliziato tutti con una sontuosa prestazione con la Lazio condita da una traversa ed una salvifica doppietta con il Milan. Era considerato da tutti il perno sul quale costruire il nuovo Napoli.
Poi il cambio modulo, l’esplosione di Fabián e il suo lento e progressivo ingrigirsi.
CAMBIO MODULO
Un fattore ma non una scusante. Vero é che il ruolo naturale di Zielinski é quello di mezzala sinistra in un 4-3-3, ma i compiti dati a lui nel 4-4-2 non sono cosí dissimili. Fabián Ruiz interpreta il ruolo esattamente come una mezzala quando si tratta di convergere e arrivare al tiro e quindi pochi metri di campo di differenza non dovrebbero essere la chiave di lettura per spiegare il calo di rendimento. Si tratta, comunque, di un ruolo che Zielinski ha interpretato spesso e volentieri nel corso della sua carriera.
FABIAN RUIZ
Evidente il motivo per il quale in questo momento il buon Carletto opta per il centrocampista spagnolo. Fabián partecipa molto piú brillantemente alla manovra e riesce a dare al centrocampo, soprattutto in Champions, centimetri e gamba.
Ma non bisogna desistere. Carlo Ancelotti ha una missione importante: regalare convinzione e consapevolezza al centrocampista polacco che é pur sempre un 24enne. Ma vale sempre il detto “Aiutati che Dio ti aiuta”. Sta a Piotr crescere e convincersi che i suoi limiti sono tutti mentali, che si puó essere decisivi anche a partita in corso spaccando le difese avversarie con le sue accelerazioni e serpentine, che uno con la sua capacitá di tirare con entrambi i piedi la porta deve distriggerla quando ne ha occasione.
ASPETTANDO GODOT
Dal punto di vista tecnico parliamo di un ragazzo che ha velocitá, controllo e senso del gol. Gli ingredienti sono tutti a portata di mano. Il cuoco Ancelotti é un pluristellato chef di successo. Eppure manca qualcosa e quel qualcosa va ricercato nella sua mente e nel suo processo di maturazione che si spera non sia infinito.
La querelle contrattuale tiene banco ma a Napoli piú di qualche addetto ai lavori inizia a convincersi che sia il caso di cederlo in caso di offerte congrue.
La societá partenopea ha ovviamente paura che il ragazzo possa esplodere da un momento all’altro non appena avrá capito fino in fondo di avere enormi capacitá.
Siamo convinti che Ancelotti saprá lavorare sulla psiche di questo ragazzo e regalarci un campione vero e proprio.
“I limiti sono spesso soltanto delle illusioni”. Credici Zielu.