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E noi? Mario Rui!


“Ma vedi un poco se io mi devo far venire tre/quattro infarti ad ogni partita del Napoli perché  llà miezz sta Mario Rui e non un Kolarov, un Hateboer, un Acerbi, un De Silvestri, un Cancelo, un De Vrji, un Sergio Ramosssssss! No! Mario Rui!”.

Il portoghese con il ricciulillo ‘nfronte e il baffetto alternato a pizzetto, divide (come del resto TUTTI!) la tifoseria partenopea più o meno da quando l’uomo inventò il cavallo (cit.)

È il suo, insieme a quello di Hysaj, il nome più invocato dagli spalti, con grugnito incorporato ad ogni duello perso contro l’avversario, ad ogni passaggio sbagliato o cose simili.

“Mario Ruuuuuuuiiiiiiiii! Ma che staje facennnnnnnn????”

Spesso viene messo sul bancone del mercato (pardon, del calciomercato), come pezzo di primissima scelta per tutte le altre squadre di calcio del globo, tranne naturalmente che per il Napoli.

Eppure Marittiello è uno che a fine partita lo puoi strizzare come il pannolino di un neonato; è uno a cui la maglia diventa un tutt’uno con la pelle, azzeccato come una pasta e patane in cui non sai più distinguere quale sia la pasta e quali le patane.

Ah, Mario, Mario! A volte non si sa quanto sappiano essere spietati spesso i tifosi!

Da quando è arrivato dalla Roma nell’anno del Signore 2017, salvo alcuni guizzi, quanto ha dovuto faticare dimostrare di saperci fare come terzino. C’è voluto un infausto infortunio di Ghoulam ad indurre Sarri a spedirlo nella mischia come titolare, Mariotto.

Certo, non è tra i candidati a diventare il “Muro di gomma” degli avversari ma, di sicuro fa, nella maggior parte delle volte, il suo dovere. Ogni tanto addirittura segna pure! Oddio, non con una certa frequenza ma bene.

A Ferrara è servito non un suo gol, bensì IL SUO GOL, per portare a casa tre punti di puro ed esclusivo onore. Sta cosa del gol, poi, pare un fatto talmente anomalo, da aver indotto certa gente a giocarsi i numeri. Hai visto mai che il portoghese fa vincere pure una cosa di soldi a qualcuno!?!?

Si scherza, si sa, ma fino ad un certo punto! Mi piacerebbe però pungere con la siringona tutti quelli che pontificano su questo o su quell’altro giocatore, lanciando critiche pesanti (e a volte mostruosamente sopra le righe della decenza!), come se loro poi fossero reduci da un pellegrinaggio a piedi a Coverciano o avessero avuto come padrino di battesimo Peppe “palo ‘e fierro” Bruscolotti.

Impareremo mai non a fare i tifosi, ma ad essere tifosi, a sudarci simbolicamente la maglia e a scomporci il ciuffetiello in testa, senza fare i Soloni 3.0???

Mah, speremm!!!

Non so se e quali gioie ci regalerà ancora qualcuno dei nostri azzurri tanto vituperati ma, onestamente, sarebbe bello poter esclamare, alla domanda su chi teniamo come terzino, e magari anche con un filino di soddisfazione: “E noi? Mario Rui!”

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Maestra di scuola primaria e giornalista pubblicista dal 2017 col pallino del pallone.
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