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Sintonia imperfetta

Ma voi non eravate quelli che onoravano la città? Non eravate quelli che si impettivano orgogliosi di indossare quella maglia? Ci spiegate allora perché siete diventati una squadra normale?

Anche il Lecce – con tutto il rispetto per i salentini – può essere capace di scendere in campo a Milano e sfornare una prestazione simile. Certo, senza sfigurare, ma dove è finito il Napoli che dominava gli avversari e vinceva le partite?

Abbiamo impiegato parte del nostro tempo settimanale per provare a capire con che modulo giocasse il Napoli stasera. Tutto tempo perso. Il Napoli è talmente liquido da essersi sciolto completamente ed essere poco decifrabile alla vista.

Al pronti-via abbiamo subìto la veemenza del Milan e, essendo costretti a difenderci, abbiamo scorso, tra fiumi di confusione, un 4-4-2 con Callejon ed Elmas esterni e Zielinski ed Allan centrali di centrocampo.

Quando – a fatica – abbiamo provato a tirare fuori la testolina, abbiamo visto traccia del 4-3-3 provato in settimana con Zielinski centrale di centrocampo ed Allan e Elmas ai suoi lati.

Ma i numeri – si sa – lasciano il tempo che trovano. Il problema è altrove.

Vi è mai capitato di aver litigato con vostra moglie appena prima di partecipare ad una cena con un’altra coppia? Che serata ne è venuta fuori? Imbarazzante, dimessa, interminabile.

Ecco, Milan-Napoli è stata proprio così.

La squadra di Ancelotti è una famiglia sfasciata, con l’umore a pezzi e la testa altrove. Al gol di Lozano i compagni di squadra quasi non esultano, Insigne e Callejon al momento della sostituzione ignorano un Ancelotti che fa sempre più tenerezza.

Il campo mostra chiaramente i fiumi di lava che scorrono negli spogliatoi. Le gambe non vanno, la testa è distratta, i risultati vacillano. E non venite a dirci che Milano non è un campo facile. Contro questo Milan il Napoli che fu avrebbe passeggiato.

Unica nota positiva un finale in crescendo segno che, in fondo, questi calciatori, quando vogliono, sanno essere un coro intonato. Ma, a prescindere da ciò, stasera si è rinnovata la nostra preoccupazione.

E meno male che Piontek ha smarrito la sua mitraglietta, altrimenti staremmo qui a commentare l’ennesimo epilogo sanguinoso.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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