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ClubComunicazione

Urla da Champions? No, di rabbia

Quella scritta ieri all’esterno dei botteghini dello Stadio Maradona non è stata una bella pagina.

La storia la conoscete ormai tutti.

E’ una storia di disagio, di vergogna, di disappunto, di disumanità, di inciviltà.

Termini pesanti ma tristemente veri. Opportuni. Ci si augura, produttivi.

Perché un disagio deve essere urlato.

Ma è anche vero che deve essere urlato affinchè la problematica si risolva.

La distribuzione dei biglietti, già prenotati e pagati, per assistere alla gara tra Ajax e Napoli, è stata assolutamente inadeguata ed ha lasciato parecchio amaro in bocca a chi si è recato allo stadio ricco di entusiasmo.

La prima domanda è: perché a seguito della prenotazione dei biglietti per assistere alla gara tra Ajax e Napoli il ritiro dei tagliandi, diversamente da quanto accaduto nel recente passato, è stato previsto fisicamente allo stadio?

Qui ci si è imbattuti nello scarico di responsabilità.

Volontà del Calcio Napoli? Volontà della società olandese? Disposizioni poste dall’alto e subìte da entrambe le società?

Difficile barcamenarsi. Conviene porsi le domande successive la cui risposta – forse – è meno offuscata da divagazioni.

Perché la distribuzione è stata organizzata così male?

Perché solo due sportelli aperti?

Perché solo un giorno e poche ore per il ritiro?

Ci sono giunte anche molte osservazioni critiche – per usare un eufemismo – relative alla mancanza di ausili (banali stampanti) per evitare a chi era sprovvisto di copie di documenti di poter provvedere e concludere l’operazione piuttosto che rimanere a mani vacanti.

Molti utenti in fila, oltre alle lamentele di tipo organizzativo ed operativo, hanno anche lamentato anche la scortesia degli addetti ai lavori i quali, incuranti dei sacrifici messi in atto dagli utenti, hanno tranquillamente invitato i malcapitati a tornare il giorno dopo.

La gestione organizzativa dell’evento è sicuramente affidata al Calcio Napoli ed è sicuramente la stessa Società ad essere responsabile della buona o pessima riuscita della distribuzione.

E visto come è andata, non ci siamo.

Il nefasto evento ha fatto notizia. Ha suscitato ira e disdegno.

Tra gli altri, anche UANM, gruppo che unisce club Napoli sparsi nel mondo, ha pubblicato un manifesto di disappunto auspicando si evitino in futuro situazioni di tale imbarazzo.

E noi ne facciamo volentieri eco.

Il Calcio Napoli sul campo sta eccellendo come nessuno si aspettava ma, spesso, continua a non piacerci il contorno.

Non ci piace l’immagine che ne viene fuori a seguito di tale disorganizzazione;

non ci piace che l’incapacità di gestire al meglio questi eventi finisca per essere associata alla nostra città;

non ci piace che il tifoso venga trattato in questa maniera;

non ci piace la mancanza di delicatezza e di attenzione con cui viene trattato colui che è il motore del fenomeno calcio.

Il declassamento è troppo repentino. Da tifoso a cliente il passo è già stato enorme.

Da cliente a nullità diventerebbe davvero inaccettabile.

Un primo passo verso la correzione di ciò che non funziona ancora sarebbe la voce. Quella del Napoli.

Non necessariamente per ammettere una colpa. Ma per spiegare. Semplicemente spiegare.

Il silenzio no, quello non ci piacerebbe affatto.

Sarebbe pesante come quello degli arbitri, mal digerito da tutti, Napoli compreso.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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