E’ rabbia in casa Napoli nell’esordio stagionale a Pescara per un rigore prima concesso dall’arbitro Giacomelli, poi revocato dallo stesso su indicazione dell’assistente Rocchi. Una presunta macchia su di una prestazione, quella del Napoli, che ha lasciato un bel pò di amaro in bocca.
Ma di macchia si è trattato? Cosa ha impedito al Napoli di ottenere quel calcio di rigore che, cattiva sorte a parte, gli avrebbe consentito di portare a casa tre punti insperati e dunque importantissimi?
Veniamo all’episodio incriminato: (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO) a seguito di un calcio d’angolo a favore del Napoli la palla finisce nella zona presieduta da Zielinski dopo essere carambolata sul portiere del Pescara pressato da Albiol. Diciamo subito che non esiste “carica al portiere”, per cui non esiste calcio di punizione a favore del Pescara per fallo di Albiol su Bizzarri. Dunque, la palla quando carambola verso Zielinski è perfettamente in gioco. Sul pallone, assieme al polacco, si avventa Zuparic. Il pallone cade perpendicolarmente ai due calciatori: Il calciatore del Pescara alza la gamba per cercare di colpire la sfera di cuoio, quello del Napoli prova a farlo con la testa. La palla viene colpita dall’abruzzese che però inevitabilmente impaurisce Zelinski che istintivamente si ritrae evitando il colpo alla testa. La prova di quanto appena asserito sta nel fatto che il calciatore polacco del Napoli, dopo l’intervento arbitrale di Giacomelli che fischia il calcio di rigore, non accusa assolutamente nessuna conseguenza fisica scaturita dal presunto fallo subìto. Dunque, Zuparic non colpisce Zielinski. In assenza di contatto perchè assegnare un calcio di rigore?
La regola numero 12 del Regolamento Del Giuoco Del Calcio (falli e scorrettezze), al Punto 2 recita così:
- CALCIO DI PUNIZIONE INDIRETTO Un calcio di punizione indiretto è assegnato se un calciatore:
– Giocare in modo pericoloso
Per “giocare in modo pericoloso” si intende una qualsiasi azione di un calciatore che, nel tentativo di giocare il pallone, mette in pericolo l’incolumità di qualcuno (incluso sé stesso) o impedisce ad un avversario vicino di giocare il pallone per timore di infortunarsi.
Insomma, la perfetta trascrizione cartacea di quanto accaduto in campo ieri sera.
Dunque, non si trattava di calcio di rigore, ma calcio di punizione indiretto in area di rigore a favore del Napoli. Resta, dunque, l’ingiustizia. L’episodio non scaccia via l’incomprensibilità. Perchè Rocchi abbia assegnato un calcio di punizione al Pescara negando un pericolosissimo calcio di punizione indiretto a favore del Napoli non lo abbiamo capito.
Insomma, la serata della rabbia per fortuna è alle spalle. Quella di Sarri, per l’episodio appena narrato e per la modesta prestazione dei suoi uomini; quella degli organi di stampa, ignorati dalla società partenopea; ed infine quella dei tifosi, delusi dal campo e appesi all’ultimo raggio di luce permeato dalla finestra del mercato che sta per chiudersi inesorabilmente.