La sala stampa della S.S.C Napoli mette ormai tristezza, è vuota, desolata ed inutilizzata. Brillano soltanto quello stemma tinto di azzurro e le gigantografie evocative del Napoli che fu.
Maurizio Sarri non è più lì, estromesso dagli ambienti che gli erano appartenuti settimanalmente, e chiuso nel silenzio imposto dalla società. Nel contempo, ad essere in fibrillazione sono gli addetti alle pubbliche relazioni, nello specifico quelli dediti alla divulgazione dei comunicati stampa.
La S.S.C. Napoli ormai si esprime soltanto attraverso questa modalità. Sembrano tweet, brevi, concisi, ficcanti e velatamente polemici.
Si tratta sostanzialmente di comunicati di smentita.
Dei tweet hanno anche la frequenza: non più di due giorni fa ne è partito uno destinazione Sport Mediaset nel quale si smentivano le dichiarazioni di Dries Mertens, in merito alla sua volontà di rimanere o meno a Napoli. Il successivo qualche ora fa.
Ad essere sbugiardata stavolta è la pagina di Televideo, rea di aver insinuato che in caso di mancata conquista del secondo posto il Napoli potrebbe sostituire Maurizio Sarri con un altro allenatore.
Non è nostra intenzione entrare nel merito della questione, il punto da focalizzare crediamo sia un altro.
La strategia comunicativa del Calcio Napoli induce a qualche riflessione e a più di un interrogativo.
Il silenzio perdurato, i comunicati striminziti, non sono altro che sintomo della volontà di non voler comunicare col mondo esterno, con un mondo ritenuto nella più ottimistica delle previsioni non allineato. Avverso, ostile, finanche nemico, nella peggiore delle ipotesi.
Emblematica e mai dimenticata la mancata presentazione del nuovo DS azzurro Cristiano Giuntoli sbarcato a Napoli l’estate scorsa. La sua sagoma è comparsa magicamente a bordo campo, negli uffici di Castel Volturno, in qualche immagine lampo in Tv. Ma mai una presentazione ufficiale, mai una dichiarazione, ma un messaggio si, forte e chiaro: ci sono ma non ci sono.
Difficile davvero disquisire sull’argomento, perchè questa discutibile strategia comunicativa? Prevenzione? E nei confronti di chi?
Complicato provare con dati certi che l’avversione nei confronti del club azzurro sia qualcosa di sistematico, di cercato e voluto, piuttosto che frutto di pura suggestione.
Si tratta di un muro innalzato nei confronti di chi non reputi positivo, equo, giusto? Di fatto abbiamo a che fare con un solco ormai profondo che ti separa da te stesso, perchè il Calcio Napoli senza tifosi e stampa non ha motivo di esistere.
In ogni caso, crediamo una chiusura così rigida, così tacitamente provocatoria, seppur produca una schermatura vantaggiosa per il club di Aurelio De Laurentiis, ne produca al tempo stesso una pessima immagine di sè, assolutamente non in linea con i proclami avanguardistici enunciati sovente dal numero uno azzurro.
Insomma, piuttosto che combattere una battaglia mai esplicitata, foriera soltanto di cadute di stile, crediamo sia molto più opportuno il Napoli cambi rotta. Se davvero la società di Aurelio De Laurentiis avverte “distanza” concettuale, morale, filosofica da ciò che lo circonda, è giusto provi ad avvicinare le parti affinchè si riesca davvero a remare “spalla a Spalla” verso lidi migliori.