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Partenopeismi

La 12 del Napoli tutti la vogliono ma nessuno la prende

Pisa e Lanciano per farsi le ossa, Empoli per consacrarsi. La favola di Luigi Sepe sembrava stesse prendendo forma rispettando alla lettera il suo piano.

Il purgatorio della Lega Pro è durato due anni. Il primo vissuto a Pisa, piazza caldissima che lo ha fortificato e fatto crescere. Ma al termine della stagione il Napoli ancora non si fida, e lo manda a giocare a Lanciano in serie B.

Nel frattempo il Presidente De Laurentiis per il suo Napoli pesca in Brasile. Il nome è quello di Rafalel Cabral, giovane portiere del Santos che mostra muscoli e coraggio inanellando una serie di spettacolari prestazioni che lo pongono alla ribalta del calcio mondiale. Don Aurelio lo vede e ci punta su. 5 milioni di euro alla società brasiliana  e il calciatore è a Napoli.

L’idea dei partenopei, che di lì a qualche settimana ingaggeranno in prestito anche Pepe Reina dal Liverpool, reina-rafaelè quella di far crescere e far ambientare il giovane portiere brasiliano alle spalle dell’esperienza di Pepe e donargli a titolo definitivo l’anno successivo la casacca destinata ad essere sfilata dal busto del portiere spagnolo.

Il cerchio, purtroppo per il Napoli, non si chiude.

L’anno successivo, come previsto, in casa Napoli Reina va via, ma Rafael, investito del nuovo incarico fallisce clamorosamente. L’alternanza tra i pali dei partenopei tra il portiere brasiliano ed Andujar produce una stagione in chiaroscuro propedeutica alla volontaria amnesia.

Luigi Sepe, nel frattempo, ad inizio stagione viene girato in prestito all’Empoli guidato da Maurizio Sarri. Una stagione da incorniciare, la sua. Eccellenti le sue performance. Parata dopo parata, uscita dopo uscita, fino a quella imprevista, di scena.

Una scelta errata, ed olpà, la frittata è fatta.

La voglia di un gran palcoscenico, la convinzione di valere una grandissima piazza e la presunzione di meritarne anche la leadership è forse giunta prematuramente. Sepe sceglie la Fiorentina. Troppo ingombrante la presenza tra i pali del Napoli di un portiere come Pepe Reina, meglio Firenze, ha pensato, laddove la concorrenza con Tatarusanu è stata valutata più facilmente affrontabile.

Ed invece, i mesi fiorentini sono stati conditi da una smisurata dose di nervosismi, isterismi, insoddisfazione e tanta, tantissima panchina. Fino all’esplosione mediatica. sepe1

Luigi Sepe quasi a fine stagione sbotta e dopo un violento attacco al tecnico Paulo Sousa chiude definitivamente i rapporti con lui e con la piazza viola.

La sua corsa al successo, dunque, ha subìto una profonda frenata. Agli anni d’oro è seguita una stagione da dimenticare. Adesso, ad attenderlo, c’è nuovamente il Napoli, proprietaria del suo cartellino.

E non è un Napoli dal “personale al completo”. Il capitolo portieri è tutt’altro che chiuso, il cantiere in piena lavorazione.

Del giovanissimo portiere Gabriel, preso dal Napoli in prestito per ricoprire il ruolo di dodicesimo di un Reina nel frattempo tornato a Napoli perchè vittima di nostalgia, si ricorda soltanto la debacle di Udine, gara simbolo dell’addio ufficiale agli impronunciabili sogni scudetto.

E allora, stavolta Luigi Sepe potrebbe rimanere finalmente a Napoli?

Risposta non semplice. L’antefatto napoletano si è già arricchito del bis fiorentino. Il portiere di Torre del Greco, intervistato dalla radio ufficiale del Calcio Napoli, ha dichiarato senza peli sulla lingua: “Adoro Napoli, è la mia città. Sarebbe un sogno giocare con la maglia azzurra, ma non ho nessuna intenzione di trovarmi nella situazione in cui si è trovato Gabriel quest’anno. Giocare qui è quello che desidero più di ogni altra cosa, ma deve esserci un progetto per me».

Insomma, non ci sono mezzi termini. Sepe sarebbe felice di vestire la casacca del Napoli, sarebbe anche disposto a fare da secondo a Pepe Reina, ma vuole certezze. Ed in merito, il campo delle ipotesi è scarno, molto scarno: vuole garanzie affinchè l’anno venturo gli vengano consegnate le chiavi della porta azzurra per un lungo ciclo da protagonista.

Adesso la palla la deve rimettere in gioco il Napoli. I partenopei credono nel ragazzo? Lo staff tecnico del Napoli “vede” Sepe all’altezza del ruolo?

Se la risposta è si, anche in virtù delle nuove indicazioni che regolamentano la composizione delle rose (leggi qui), è molto probabile Luigi Sepe sarà il numero 12 del Napoli. Viceversa, nel futuro del portiere ci sarà un altro anno in prestito laddove sarà certo del posto da titolare o addirittura una cessione definitiva.

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Ma la schiettezza verbale di Luigi Sepe, molto poco incline al politichese, deve farci riflettere anche su di un altro punto. Le sue esigenze, legittime per un professionista, sono comuni a molti altri suoi colleghi. I vari Sportiello, Neto, Szczesny, nomi di portieri di prim’ordine accostati al Napoli, accomunati dagli spifferi di radio-mercato, sono tutti nomi di professionisti vogliosi di una piazza così prestigiosa come quella napoletana, ma non disposti a fare da riserva a Pepe Reina.

Date per scontate le partenze di Rafael e (forse) Gabriel, la riflessione ci induce ad una conclusione abbastanza netta ed apre due scenari plausibili: o Giuntoli lavora sotto traccia per l’acquisizione di un portiere disposto al ruolo di riserva, oppure i partenopei acquisteranno colui che è destinato a diventare il futuro portiere titolare del Napoli.

 

 

 

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Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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