Genoa-Napoli 0-0 di ieri passerà alla storia come una delle partite che hanno lasciato più strascichi e polemiche degli ultimi anni, in casa Napoli.
L’undici di Sarri si presenta da capolista a Marassi, nel turno infrasettimanale del campionato di Serie A, con la Juve alle sue spalle distanziata di un solo punto. Le esternazioni forti di Maurizio Sarri nel dopo partita sono state scatenate, vuoi o non vuoi, da decisioni arbitrali molto discutibili, da parte del direttore di gara Damato di Barletta.
Gli episodi incriminati sono tre, ovvero i due calci di rigore non fischiati a favore degli azzurri e la mancata espulsione di Ocampos per fallo volontario su Callejon non sanzionato (sarebbe stato il secondo cartellino giallo).
FALLO DI MANO OCAMPOS – Gli episodi che hanno mandato su tutte le furie Sarri sono, però, i due penalty non concessi. Il primo nella prima frazione è il fallo di mano di Ocampos in area di rigore genoana: c’è addirittura un doppio tocco di braccio di Ocampos, una specie di bagher da pallavolista consumato, su un pallone che scende dall’alto e che il giocatore del Genoa fatica a controllare. Il giovane genoano salta in modo maldestro, perché per stoppare di petto la palla posiziona le due braccia alte e pericolosamente vicine tra loro. L’elemento che fa andare Sarri su tutte le furie è l’ottimo posizionamento di Damato che vede da angolazione perfetta il fallo di mano in piena area di rigore, tra le proteste di tutti i napoletani in campo.
MILIK LANCIATO A RETE VIENE ATTERRATO – Il secondo episodio riguarda Milik, nella ripresa. L’attaccante polacco è lanciato in area su una palla vagante, il contatto con Orban inizia sulla lunetta ma si consuma, poi, in piena area di rigore. Il difensore rossoblù trattiene Milik prima con una mano, poi con entrambe. Il centravanti azzurro che sta scattando verso la palla, senza avere più alcun ostacolo tra lui e la porta, non riesce a rimanere in piedi e frana a terra (in modo un po’ accentuato è vero). A questo punto l’arbitro fa proseguire, non giudicando da rigore il contatto, ma in tal caso avrebbe dovuto ammonire Milik per simulazione, cosa che non fa. Da regolamento rigore ed espulsione di Orban, ma Damato non lascia partire il fischio. Forse, per la dinamica, il momento della gara (eravamo nella fase finale) e la portata dell’intervento, questo è ancora più clamoroso del primo, dove qualcuno potrebbe opporre la discrezionalità della volontarietà del fallo di mano di Ocampos.
I due episodi, visti alla lente di ingrandimento dei moviolisti, sono due evidenti calci di rigore non sanzionati. Dopo il penalty revocato di Pescara, ennesimi torti a sfavore del Napoli. E’ comprensibile, quindi, la furia di Sarri nell’immediato dopogara.
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