“Sei pronto. Lo sei piú ora di quando sei rientrato lo scorso anno. Credimi. Potrai dare un enorme contributo a questa squadra. Ma io rispetto i tuoi tempi. Dimmi quando te la senti ed io ti porto con me”.
Lo immaginiamo piú o meno cosí il dialogo costante tra Maurizio Sarri ed Arek Milik.
In questo caso bisogna spogliarsi totalmente delle vesti di allenatore e indossare quelle di psicologo e padre putativo. La salute del ragazzo prima di tutto. La sua psiche da controllare quasi piú delle sue capricciose ginocchia.
Il potere dell’immedesimazione – Fa male sentirsi dire da tutti che sei in forma, che hai giá una buona gamba ma comunque avere dentro di te quella strana sensazione di non essere idoneo. Pronto ad allenarti, certo, ma le partite vere sono un’altra cosa. Non ci sono compagni consenzienti a fronteggiarti ma avversari che lottano per una palla contesa. Avversari che non tirano indietro la gamba. E quel maledetto duplice infortunio rappresenta uno spauracchio che ti annebbia la vista ed infonde dubbi che si tramutano in incubi.
Operarsi per due volte consecutive al legamento crociato é un qualcosa che minerebbe la fiducia di ogni atleta. Il cervello incamera il dolore provato e lo registra nell’angolino piú remoto della coscienza. Ricordo pronto a fare capolino ogni qualvolta il tuo corpo ti dice di andare. Un freno perenne. Le gambe vogliono spiccare il volo ma quell’impulso parte deviato.
Pazienza – Il giocatore deve avere il tempo di potersi costruire le proprie certezze. Un contrasto piú duro con conseguenze nulle, un sinistro all’incrocio, il sorriso che torna e la paura che inizia a cedere il passo alla voglia di rispondere presente.
Stiamo parlando pur sempre di un ragazzo del ’94 che ha dovuto fare i conti con la sfortuna e che ora ha voglia di riprendersi con gli interessi tutto ció che il baro destino gli ha tolto.
E quindi caro Arek, che la mente ti sia fedele alleata in questa tua risalita. Alimentati di positivitá e un pizzico di coraggio. E vedrai che ben presto quell’impulso partirá forte e chiaro. Aspettando il tuo sinistro all’incrocio.
Tanti Auguri Arek!
“Io sono un cervello. Il resto del mio corpo non è che una semplice appendice”.
(Arthur Conan Doyle)