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Napoli-Roma – TOP & FLOP: Koulibaly croce e delizia. Hysaj, che fai?

La ripresa che non t’aspetti. Il sabato di campionato che tanto attendevano i tifosi napoletani dopo la sosta per le nazionali si è rivelata un boccone molto amaro da ingerire. Il Napoli cade in casa con una buona Roma e le cede la poltrona di prestigio degli inseguitori della Juventus.

TOP

Allan

Decisamente tra i migliori. In un primo tempo molto tattico e giocato a buoni ritmi nonostante il gran caldo, il brasiliano si fa notare. Al solito gran temperamento unisce buone giocate ed iniziative personali che finiscono per scuotere e smuovere l’attenta retroguardia romanista.

Koulibaly

Ok, è colui che ha fatto una cappellata madornale, quella che ha rotto gli equilibri, quella che ha esposto il Napoli al contropiede romanista. Ma Kalidou è anche colui che ha avuto il merito di riaprire la gara, è anche colui il quali al di là del grave errore commesso in occasione del vantaggio romanista ha sciorinato una gara sontuosa. Sempre attento, sempre in anticipo, sempre pronto e capace di recuperi complessi, anche al cospetto di un velocista pazzesco come Salah. Quasi sempre.

Ghoulam

Difende degnamente ma non spinge come al solito. Paga come tutta la squadra caldo, scarso ritmo e poca brillantezza. Ha però il merito di fornire a Koulibaly l’assist della speranza.

FLOP

Insigne

Il Napoli opaco sceso in campo oggi allo stadio San Paolo non deve alleviare e sminuire le responsabilità di quello che era (o forse stava diventando) un punto di riferimento per tutta la squadra. L’Insigne che sovente e volentieri si vestiva da “regista” a tutto campo, che si faceva vedere e proponeva con il piglio dei grandi calciatori è soltanto un lontano ricordo. Nella gara odierna non parte male, ma scompare dal campo  quasi subito. A fiammella spenta mai un guizzo vincente, tante le iniziative imbastite e morte sul muro del dirimpettaio di turno.

Sarri e la società

Avremmo dovuto inserire senza dubbio Gabbiadini tra i flop. Una partita, la sua, davvero impalpabile. L’ennesima giocata così. Ma la questione tattica gli va incontro come un salvagente per un naufrago. Manolo Gabbiadini da prima punta proprio non riesce a giocare, anche oggi è apparso alquanto evidente che i movimenti dell’ex sampdoriano faticano ad essere quelli di una prima punta. In posizione centrale non riesce a dare profondità alla squadra, fatica a difendere palla, e soprattutto non riesce mai a liberare l’unica grande arma di cui è in possesso: quel magico sinistro.

Con Milik ai box, Gabbiadini risulta essere l’attaccante del Napoli, l’unico arciere del ruolo a disposizione di Sarri. Ma la filosofia sarriana non sembra essere il vestito perfetto per lui. E la posizione che nell’immaginario di tutti sembrerebbe più idonea al calciatore è occupata imprescindibilmente da Callejon. Dunque, che si fa? Di fatto, il Napoli è senza centravanti di ruolo. Quello di Gabbiadini sembra essere l’acquisto di valore più incomprensibile della gestione De Laurentiis.

Hysaj

A dire il vero, il pendolino (ci perdonerà Cafù per aver preso in prestito il suo nome d’arte) che macina km sulla fascia di competenza risultando efficace in fase difensiva e dirompente in quella offensiva quest’anno non l’abbiamo quasi mai visto. Anche oggi poco incisivo in fase propositiva, tenuto sempre a debita distanza da un Perotti sempre in palla. Sul secondo gol di Dzeko, poi, ha confezionato un regalo imperdonabile.

 

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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