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Partenopeismi

Diego, il gol più bello

Sono tuo padre”. Una frase attesa trent’anni, un suono armonico che le orecchie di Diego Armando Maradona Junior ha udito soltanto ieri dopo trenta interminabili anni.

Bugie, litigi, isterismi. Sono solo alcuni degli incresciosi accadimenti avvenuti nel trentennio che hanno tenuto lontani Diego Armando Maradona e suo figlio, Diego Junior.

Una storia come tante altre, stralci di vita che stavolta hanno avuto la particolarità di essere battezzati con un nome “pesante”, quello del calciatore più forte di tutti i tempi. Diego Armando Maradona arriva in Italia nel lontano 1984 e due anni dopo, il 20 settembre 1986, una giovane donna napoletana, Cristina Sinagra, ne duplica l’identità partorendo un bimbo che sosterrà di aver concepito con il celebre calciatore del Napoli.

Diego Armando Maradona Junior, questo il nome del neonato, si impone all’attenzione di tutti i media nazionali ed internazionali. L’immagine della Sinagra in un letto di ospedale con Diego accanto fanno il giro del mondo, gli occhi sono tutti per lui, quel batuffolo dal profumo di infante da cui gli occhi di tutti cercano di scrutare stralci di verità. Una verità che, nata da un canale comune, si è scorporata nelle versioni di entrambi finendo per perdere identità. La tesi della Sinagra, infatti, non è stata mai avallata dal fuoriclasse argentino che si è sempre sottratto a qualsiasi senso di responsabilità.

Una verità che dunque per trent’anni è rimbalzata attraverso aule di tribunale e salotti televisivi, resi scomodi come il contenuto delle argomentazioni trattate: da un lato un figlio in cerca di un padre legittimo e una madre che ne avalla le intenzioni, dall’altro, un padre che non vuol saperne di esserlo. I colpi che si sferrano le due parti sono sovente duri e provocano ferite difficilmente sanabili. El Pibe de Oro in taluna circostanza dimostra di essere di stagno, l’immenso cuore messo a disposizione di compagni di squadra ma anche di tutto coloro appartenessero alla plebe e all’esercito dei deboli diventa un ammasso di ciottoli insensibili.

Maradona non solo non riconosce il figlio come legittimo ma si rifiuta per ben cinque volte di sottoporsi al test del D.N.A. che ne avrebbe accertato la paternità. Paternità che, visti i ripetuti rifiuti, gli viene comuque attribuita dal giudice che si occupava del caso, autorizzando la Sinagra ad usarne il cognome e obbligando il giocatore a pagare 4.000 dollari al mese: la sentenza verrà poi confermata nel 1995.

Diego Sinagra cresce illuminato dalla rassicurante presenza della madre e all’ombra di un padre che lo ha cancellato dall’alveolo degli affetti più cari.  I due, comunque, si incontrano nel 2003 durante un torneo di golf a Fiuggi. Al di là di questo incontro, Maradona non lo riconobbe mai veramente come suo figlio, dichiarando, nell’ottobre del 2005 durante il suo programma televisivo “La Noche del 10”“accettare non significa riconoscere. Sto pagando i miei errori del passato. Un giudice mi obbligò a pagare, ma non può obbligarmi a sentire affetto per lui”.

A seguito di queste dichiarazioni, Diego jr. iniziò una causa per danni morali e causa di ritardi nel pagamento degli alimenti, all’inizio del 2005 Cristiana Sinagra diede il via ad un procedimento volto al recupero del dovuto, che portò alla vendita all’asta di una proprietà che Maradona possedeva a Perito Moreno (una delle mete turistiche più affascinanti della Patagonia). Dopo una lunga serie di negoziazioni tra le parti, la vendita dell’immobile fu sospesa, alimentando a dismisura le acredini tra le parti, almeno sino al 2007, anno nel quale Diego conferma la versione della Sinagra, attribuendosi la paternità, ma non la volontà di frequentazione.

A distanza di trent’anni dalla nascita di Diego Junior, sul portale del quotidiano argentino Clarin.com compare la foto che immortala padre e figlio abbracciati e sorridenti. diegoSarebbe stata l’attuale moglie del calciatore argentino a spingere affinchè si svolgesse l’incontro. Diego Junior ha accettato l’invito ed è volato in Argentina ad abbracciare il padre.

Una conversione, quella di Diego Maradona, che gli fa onore. Fa onore alla sua infinita generosità, a quell’umanità che lo ha sempre contraddistinto, a quella sensibilità che ha acuito le sue fragilità ma che gli ha sempre consentito di percepire quelle altrui.

Bravo Diego, hai forse siglato la tua rete più bella.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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