Di questo uomo si può dire tutto, tranne che non abbia mantenuto la promessa.
E non era affatto una promessa facile.
L’anno passato, pur avendo commesso degli errori, ha pagato, sopportato e patito, forse più di tutti, la cocente delusione per come è finita la stagione.
Probabilmente in nessuna parte del mondo, nemmeno nella fredda e abituata Torino sponda juventina, una qualificazione in Champions League è mai passata così inosservata.
Triste, triste assai quel momento.
Triste ma anche paradossale, al limite della surrealtà.
La colpa di Luciano Spalletti fu quella di averci creduto ad un certo punto della stagione.
Fu quella di aver pigiato sull’acceleratore, sul campo ma anche sulla corsia mediatica.
Lucianone accese la fiammella che, in un attimo, divenne fuoco vivo.
Ma l’increscioso finale di stagione si rivelò acqua ghiacciata su entusiasmi che sono rimasti sopiti fino al 13 agosto 2022.
In mezzo, solo parole da pompiere da parte del tecnico azzurro.
I proclami di ADL che parla di scudetto vengono intesi dalla piazza come l’ennesima paraculaggine del presidente e la faccia di Spalletti, che gli siede accanto, sembra avvalorare l’interpretazione.
Preso singolarmente, il tecnico toscano getta acqua sul fuoco, parla di rivoluzione, di calciatori giovani che hanno bisogno di tempo, di amalgama da creare, di pazienza.
Tutto, fino a quel fatidico e caldissimo giorno di agosto.
Il Napoli esordisce in campionato a Verona tra mille dubbi e altrettanti scoramenti.
L’impatto fu devastante. Verona annichilito.
Da quel momento divampa una cavalcata pazzesca per quanto incredibile, surreale per quanto folle.
Luciano gongola ma vacilla tra la voglia di sbilanciarsi e i dolorosi ricordi di fine stagione scorsa.
Frena, tentenna ma i risultati degli azzurri, sempre più sbalorditivi, trasformano la pacatezza in slancio, la compostezza in sogno.
Un sogno non promesso, giustamente.
La promessa è stata un’altra: quella di far tornare l’entusiasmo tra i tifosi.
E, forse, manco questa promessa è stata mantenuta.
Perché quello che è stato capace di fare Luciano Spalletti va, probabilmente, ben oltre l’entusiasmo.