La domanda che continuano a porsi tutti è: l’ex Torino vale i 25 milioni spesi da Aurelio De Laurentiis nello scorso mercato estivo?
Proviamo a rispondere, consapevoli però del fatto che la risposta non può che essere esente da sentenze definitive.
Andiamo subito al dunque: Maksimovic in ritiro non ha entusiasmato. Le qualità intrinseche ci sono tutte: grande fisicità, qualità tecnica elevata per il suo ruolo, capacità balistiche. Insomma, l’ex Torino avrebbe tutte le carte in regola per essere un difensore di prim’ordine. Allora cosa c’è che ancora non va a distanza di un anno dal suo acquisto?
Abbiamo analizzato a fondo la sua prestazione contro il Chievo e si è evinto che Nikola Maksimovic ha giocato un totale di 29 palloni.
Gli appoggi ai compagni sono stati così distribuiti:
Appoggi su Hysaj | 3 |
Appoggi su Koulibaly | 4 |
Appoggi su Callejon | 4 |
Appoggi su Ghoulam | 3 |
Appoggi su Hamsik | 1 |
Retropassaggi su Reina | 3 |
Pur essendo particolarmente dotato fisicamente le respinte di testa su lanci lunghi degli avversari non sono state tante, più frequenti, invece, i recuperi palla a terra:
Respinte con colpo di testa | 3 |
Recupero palla a terra | 5 |
Gli errori ci sono stati. Qualcuno senza conseguenze, qualcun altro, invece, di una certa gravità:
Errori totali | 6 |
Tipologie di errori:
– Viene saltato in una percussione centrale, recupera Kolubaly; – Viene saltato durante un contropiede del Chievo, recupera Insigne; – Respinge corto sui piedi di Pucciarelli; – Perde un duello aereo con Inglese; – Non esce dalla linea difensiva in occasione del gol del Chievo; Su attacco centrale del Chievo svirgola pericolosamente il pallone. |
Una gara per niente entusiasmante, fatta da tanta normalità e qualche errore di troppo. Lo specchio, più o meno, di quello che abbiamo visto in questo lungo ritiro.
Maksimovic è sembrato uno di quegli alunni potenzialmente primi della classe ai cui genitori i docenti continuano a dire: “potrebbe fare di più”. Il possente difensore sembra sempre svolgere il compitino e non ergersi mai a dominatore incontrastato della propria area di rigore. Sembra timido, incapace di “prendersi” la scena e dominare il palco.
Questi i possibili motivi:
L’adattamento tattico
Non più. Il suo trascorso granata ha rallentato in suo inserimento negli schemi sarriani fatti di pane e linea a quattro alta, molto alta. Lui, che era abituato a giocare in una difesa a tre ha faticato parecchio. Ma un anno di apprendistato è più che sufficiente per sgombrare il cielo da reminiscenze passate.
L’elevata competitività
Il dubbio più inquietante è l’ipotesi secondo la quale Maksmovic abbia lasciato a Torino la stimmate del potenziale campione, tornando ad essere a Napoli un difensore “normale” al cospetto di colleghi dall’elevata qualità globale. Una tesi poco probabile, ma che ad oggi non si può ancora escludere.
Il peso dei milioni
Le recenti dichiarazioni rilasciate da Sarri durante la conferenza stampa di ieri rendono questa ipotesi la più accreditata.
“25 milioni di euro non sono una cifra eccessiva per un difensore di prima qualità”.
L’intento è chiaro: deresponsabilizzare il calciatore che sente il peso del suo valore. Non sappiamo se si tratti o meno dell’unico problema che ad oggi affligge Maksimovic, ma di certo l’ex granata sente forte la pressione di essere il difensore più pagato della rosa azzurra.
Sarri pubblicamente lo ha sempre difeso. In questi giorni ci ha spiegato che il suo difensore ha avuto problemi di adattamento tattico unito a qualche problemino di ordine fisico.
Parole che lo assolvono, ne conclamano il valore e non ci stroncano le speranze di vedere presto tutto quanto di buono si dica sul suo conto.
Adesso tocca a lui, le scusanti sono terminate.
Ed è lo stesso Maurizio Sarri a certificarlo:
“Da lui, adesso, ci aspettiamo di più”.