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Coach

Calma, di questo c’è bisogno, Rino.

In questa schizofrenia di prestazioni e di risultati, ci vuole essenzialmente calma, altrimenti non ne si esce.

Possiamo giocarcela con tutti in una qualsiasi partita secca, lo sappiamo da un anno e mezzo, improbabile, al momento, che si trovi continuità.

A Gennaro Gattuso questo mi sento di chiedere, coerenza di pensiero tecnico, continuità tattica e la forza mentale per reggere la piazza, una piazza umorale, in parte disaffezionata, restìa a riempire il San Paolo ma sempre pronta a contestare, sentenziando senza pazienza e competenza.

Il Napoli deve acquisire la personalità per reggere gli eventuali fischi delle tribune del San Paolo per un pareggio con il Lecce di turno, avere la capacità di comprendere che dato il momento, un punto, quello che può sembrare un misero punto, rappresenta  egualmente continuità, segnale di progetto, senza necessariamente dover snaturare idee e pensieri, finendo schiavi di una rincorsa ad un quarto posto che appare improbabile e che diventerebbe impossibile sopratutto se dovesse rappresentare pensiero fisso.

Il Napoli necessita di equilibrio, di compattezza, di solidità mentale al momento assente.

E non è questione di modulo.

Il modulo lo fa l’atteggiamento, la preparazione di una partita, la condizione fisica, il sapersi  adattare all’avversario, la capacita di comprendere il quando ed il come soffrire, la gestione dell’episodio.

Il modulo lo fanno gli interpreti e le caratteristiche degli stessi, e mai come oggi il Napoli, pur non potendo contare su qualità eccelsa, ha alternative in ogni ruolo, eccezion fatta per l’esterno sinistro basso.

E allora, Rino, calma e gesso, tanto alla piazza ed a certa stampa, non andrà bene comunque.

Più di qualcuno rimarrà appollaiato come avvoltoi bastardi aspettando di muovere la feroce critica, sia ad una squadra che fa risultato ma che non riesce a proporre calcio di proprio gradimento, che ad una squadra che alle idee di qualità non dovesse far seguire il risultato.

Meno scelte di pancia, Rino, frena l’istinto, la tua conferma passa per le prestazioni di un gruppo bipolare, sfaldato nell’idea tecnica e nelle motivazioni, centimetro dopo centimetro, senza guardare in faccia a nessuno.

Ed allora ben venga la conferenza di ieri, dove chiarisci, con coraggio e determinazione, che chi si allena male resta a casa ed eventualmente, aggiungo, se ne cerchi una nuova.

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